Gli zaeti e l'inglese

Alla fine del ciclo delle medie volevo iscrivermi al liceo linguistico perchè adoravo l'inglese, ma la scuola era ad 8 km da casa mia, nella cittadina vicina e, per raggiungerla, bisognava prendere il pullman. Purtroppo mia madre pose il veto perchè troppo (!) distante da casa e così la mia scelta fu dirottata su una scuola più completa e più formativa (secondo i miei), ma soprattutto raggiungibile a piedi, il liceo classico. All'epoca  (ora non so) l'inglese si studiava solo nei due anni di ginnasio ed io come docente avevo uno che si vantava di essersi laureato con la media del 18 e neanche al primo tentativo. La cancellazione di ogni regola sulla grammatica inglese dalle nostre giovani menti fu totale.
Ma veniamo ai tempi e ai tagli di oggi. Un mese fa ho scoperto per caso (me l'ha detto un bimbo di 5 anni) che nelle scuole materne comunali è stato eliminato l'insegnamento dell'inglese. Lo ha deciso il Comune a luglio scorso a causa dei tagli agli enti locali. Devo dire la verità, avrei apprezzato un coinvolgimento dell'utenza in questa scelta. Innanzitutto avrei voluto saperlo ufficialmente ed avrei preferito che mi fossero state esposte delle possibili soluzioni: potevano rendere quelle poche ore settimanali facoltative come per l'insegnamento della religione (che non mi risulta sia stata eliminata, invece) e, per coloro che ne volevano usufruire, stabilire un costo del servizio in maniera che la famiglia fosse in grado di decidere se pagare o no.
Per fortuna mio figlio ha deciso di fare da sè: da una settimana ha comunicato a suo padre di saper parlare inglese. Ecco alcuni esempi:

cespuglio si dice cespugl
albero si dice albr
zio si dice
mamma si dice

Penso che i 12 giorni trascorsi in Puglia l'abbiano un po' condizionato ;-))

 Ingredienti per una sessantina di biscotti:
200 g di farina 00
300 g di farina di mais fioretto
150 g di burro
150 g di zucchero
2 uova
60 g di uvetta
un cucchiaino di lievito per dolci
un cucchiaino abbondante di polvere d'arancia
rum
un pizzico di sale
zucchero a velo

Ammollate l'uvetta nel rum per 20 minuti. Nel frattempo preparate l'impasto: io ho impastato nel mixer come per una frolla classica, mettendo tutti gli ingredienti, tranne l'uvetta, e azionando per 20-30 secondi. Poi sulla spianatoia ho aggiunto a mano le uvette, impastando un altro po'. Come potete vedere dalla foto, ho ritagliato dei rombi, come da tradizione, spianando l'impasto ad uno spessore di 1/2 cm e ritagliandoli con una rotella tagliapasta liscia. La prossima volta, però, per avere meno sfridi e per non impazzire perchè la rotella non riesce a tagliare l'uvetta, farò delle palline grandi come una piccola noce e le schiaccerò con il palmo della mano. Rivestite la placca con carta forno e cuocete in forno caldo a 180 ° per circa 15 minuti. Sono pronti quando i bordi risulteranno coloriti. Fate raffreddare e cospargete di zucchero a velo.

Fonte: ricetta di Moka di Coquinaria con qualche modifica

Note e consigli:
  • Anche se usate la farina fioretto, considerate che sentirete comunque i granellini sotto i denti.
  • Si conservano in una scatola di latta per una settimana.
  • Perfetti da fare con i bimbi.

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